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Quanto conta l'identità del brand in fase di start up?

Molte aziende ancora oggi sottovalutano l'importanza di una strategia per diffondere il proprio brand e creare un'identità visiva e valoriale della propria impresa.

Molto spesso sono le pmi nel nostro paese a non avere la cultura del brand.

Sappiamo che in Italia il tessuto economico è principalmente fatto da piccole e medie realtà che sono in grado di spostare i valore dell'economia nazionale.

Dai servizi agli artigiani è difficile ancora oggi trovare imprenditori che, al momento della start up, si siano rivolti ad esperti della comunicazione e del marketing.

Distinguersi invece nel proprio settore di riferimento, creando un'immagine che possa essere fortemente riconoscibile e identificativa dei propri servizi e del target a cui ci rivolgiamo fa la differenza.

L'unica eccezione la fanno alcuni imprenditori nella ristorazione dove sono nati recenti catene che hanno saputo capitalizzare il valore del proprio marchio.

Nel franchising questo aspetto è assolutamente imprescindibile.

Il più noto Mc Donald con la sua rete di fast food, a seguire Burger King ne sono gli esempi più eclatanti di eco internazionale. Ma ricordiamoci anche di Starbucks.

Sembra sempre che per diventare un brand noto si debba partire da un paese anglofono.

Eppure il primato della migliore cucina nel mondo è proprio degli italiani.

Eataly ha saputo cavalcare questo primato ed è infatti diventato un caso internazionale forte anche nel nostro paese. E allora perchè facciamo così fatica a sfruttare questa leva di comunicazione?

Perchè manca la cultura della comunicazione, manca il coraggio di osare oppure manca la fiducia nel nostro potenziale. Tutte le componenti possono essere facilmente attivate pensando ai benefici ottenuti da tutti coloro che hanno saputo comunicare, osare e crederci.




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